giovedì 24 giugno 2010

Tagli ai servizi per l’infanzia a Genova, per Ferraioli a rischio qualità della vita


Il responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti denuncia i tagli indiscriminati operati dalla legge finanziaria: «Ricadute sulle famiglie»
Dal Governo un milione di euro in meno alla Liguria per le «sezioni primavera», destinate ai bambini di età compresa tra i 2 e i 3 anni.
Partite in via sperimentale nella regione nel 2007, le sezioni servono a garantire la continuità educativa tra asilo nido e scuola materna.
Il taglio incide per oltre il 50% dei finanziamenti necessari ad un servizio che si rivolge a circa 1600 piccoli liguri. «Sono tagli orizzontali esagerati – commenta Maurizio Ferraioli, responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti – che avranno pesantissime ripercussioni sociali».
Il settore scolastico, la sanità, la manutenzione delle strade, i servizi: «Una manovra di tale entità – continua Ferraioli – segnerà fortemente la qualità della vita delle famiglie. Inciderà sull’occupazione».

Il provvedimento, varato all’interno della manovra finanziaria, è l’ultimo di una serie di misure che hanno colpito duramente i bilanci delle amministrazioni locali. «Quelli che governano – puntualizza l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – devono tener conto del coro di voci allarmate che si sta sollevando da tutti gli amministratori della Regione. Voglio vedere cosa succederà quando nei Comuni a maggioranza di centro–sinistra le opposizioni si lamenteranno per la carenza dei servizi. A chi daranno la colpa?»

martedì 22 giugno 2010

Tagli al trasporto pubblico di Genova, il commento di Ferraioli




Il responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti: “Tutelare i 300 dipendenti a rischio esubero”



Genova – Un vero e proprio disastro potrebbe abbattersi sul trasporto pubblico di Genova: secondo i tecnici dell’Amt (Azienda mobilità e trasporti) se verranno confermati i tagli previsti nella manovra finanziaria, la società rischierebbe il taglio di un quinto del servizio. Centocinquanta autobus dismessi, la riduzione alla metà dei mezzi pubblici diurni sulle linee di periferia, un calo significativo al minimo e percorrenza solo nelle vie di maggiore afflusso per le linee notturne. Preoccupazione crescente per i conseguenti posti di lavoro a rischio esubero, calcolati in trecento dipendenti. “Il caso degli eventuali tagli previsti dalla Finanziaria – interviene Maurizio Ferraioli, responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti – anche sul settore trasporti, nella fattispecie per quanto riguarda l’Amt genovese che dovrebbe tagliare anche trecento lavoratori, è l’ennesima dimostrazione che la Manovra è stata esclusivamente effettuata tenendo conto di elementi ragionieristici, sottovalutando totalmente i risvolti sociali che la stessa avrebbe avuto. Indipendentemente dal fatto che la diminuzione della frequenza di mezzi pubblici o l'eliminazione di eventuali tratte comporta sicuramente un disagio alla totalità della cittadinanza, viene da porsi una domanda importante su come verrà risolta dal governo l’eventuale collocazione a riposo dei trecento cosiddetti ‘esuberi’”.

Le previsioni per i cittadini non sono confortanti: prevedibile un aumento dell’inquinamento a seguito delle migliaia di auto usate in più ogni giorno, strade maggiormente trafficate visto che si sposterà lo stesso numero di persone, ma lo farà con mezzi privati provocando code e inquinamento, e un presumibile rincaro del costo del biglietto, per il servizio pubblico ancora attivo.
“In un momento di crisi emergente, – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – probabilmente in precedenza sottovalutata dal governo in carica, queste azioni non fanno altro che aumentare il disagio e la tensione sociale, fatti non certo positivi per la crescita di una società che si definisce civile. Noi come Italia dei Diritti – conclude Ferraioli - auspichiamo che innanzitutto vengano tutelati i trecento posti di lavoro di questi dipendenti della Amt che rappresentano trecento famiglie che si troverebbero nella totale tragedia economica”.

Nella prossima settimana, probabilmente crescerà la protesta delle aziende di trasporto pubblico, che sperano in una revisione delle misure governative.

lunedì 21 giugno 2010

Prostituzione, Italia dei Diritti contro partita Iva e quartieri a luci rosse

Maurizio Ferraioli, responsabile ligure del movimento: “Ferma opposizione a proposte legislative di retaggio fascista che annullano anni di battaglie femminili”


“E’ ovvio che la prostituzione è un fenomeno che esiste da millenni. La legge Merlin del 1958 la vietava e cercava di evitarne lo sfruttamento. Come Italia dei Diritti siamo contrari a qualsiasi forma di ghettizzazione, alla creazione dei cosiddetti quartieri a luci rosse anche perché non rientrano nella nostra cultura e tradizioni e non riassumono quei valori morali legati alla famiglia dell’italiano medio”. Questo il primo aspro commento del responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, Maurizio Ferraioli, alle dichiarazioni del senatore del PdL Enrico Musso che saluta con favore la proposta del sindaco leghista di Albenga, Rosy Guarnieri, circa la possibilità di tassare le prostitute facendo aprire loro la partita Iva, sull’opportunità della riapertura delle case chiuse o dell’istituzione di quartieri atti all’esercizio di questa attività. Il senatore Musso, già promotore di un disegno di legge su questi temi presentato nel 2008 e tuttora all’esame del Senato, porta avanti la tesi della regolamentazione e dell’emersione di questo noto e diffuso fenomeno. Dura la replica dell’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “E’ alquanto strano che il senatore che appartiene a un gruppo che poco crede nel rinnovamento, vista ad esempio la sua posizione a leggi come il trattamento del fine vita, si schieri a favore di una sorta di legalizzazione della prostituzione. Quanto alla possibilità di far aprire la partita Iva per tassare le lucciole, mi sembra l’ennesima questione finanziaria che mostra quanto questo Governo badi più alle incombenze di cassa che ai risvolti sociali di una legalizzazione che nel tempo avallerebbe fenomeni di schiavismo e di sfruttamento della prostituzione. Ci pare quindi che queste proposte provengano ancora da un retaggio dell’epoca fascista a cui probabilmente parecchi politici si riferiscono inneggiando alla rinascita dei bei bordelli di un tempo. Noi come Italia dei Diritti – conclude Ferraioli -, nel pieno rispetto dei valori portati avanti dalle donne, ci schieriamo chiaramente contro questa forma di asservimento e di esautorazione dei principali diritti conquistati con anni di battaglie. Il nostro timore è che simili proposte di legge ci facciano tornare indietro nel tempo ad antichi sistemi di sfruttamento sessuale della componente di genere femminile della nostra società”.

Allarme sicurezza stradale a Genova, Ferraioli chiede interventi risolutivi


Il responsabile ligure dell’Italia de Diritti: “Chiedo all’assessore alla Sicurezza del Comune di Genova Francesco Scidone e al comandante della Polizia Municipale Roberto Mangiardi un’azione decisa per fronteggiare questa grave emergenza”


“Le notizie che arrivano sui morti in giovane età a causa di incidenti stradali, sono peggio di un bollettino di guerra. L’ultimo ragazzo deceduto a Nervi, risultato il tredicesimo a Genova dall’inizio dell’anno, deve far riflettere e mettere tutti in condizione di intervenire immediatamente con opportune soluzioni atte ad arginare questo gravissimo fenomeno”. Queste le prime amare parole del responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, Maurizio Ferraioli, all’ennesima sciagura urbana che fa scattare l’allarme sulla sicurezza delle strade nella città. A tal proposito l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro lancia le sue proposte per fronteggiare quella che ormai è una vera e propria emergenza: “Tra le soluzioni possibili – spiega - è importante l’indispensabile supporto informativo ed educativo da effettuarsi fin dalla giovane età nelle scuole italiane e in particolari strade che inducono i conducenti di autoveicoli o moto a velocità superiori a quelle consentite. Oltre a ciò, molto rilevante è il posizionamento dei rallentatori orizzontali posizionati sull’asfalto, i cosiddetti dossi, il controllo del territorio effettuato dalle forze di polizia comunale, oltre che l’aumento degli impianti semaforici nelle zone ad alto rischio e il loro funzionamento anche nelle ore notturne. Tutte queste misure potrebbero essere un deterrente per avere una discreta prevenzione del fenomeno”. Unitamente ad un pensiero per i congiunti del ragazzo, Ferraioli invoca anche un’azione decisa: “Alla famiglia della giovane vittima vanno le più sentite condoglianze dell’Italia dei Diritti e l’ulteriore speranza è che quest’ultima tragedia sia da monito per tutti. Chiediamo – conclude Ferraioli - all’assessore alla Sicurezza del Comune di Genova Francesco Scidone e al comandante della Polizia Municipale Roberto Mangiardi, un intervento immediato che non sia soltanto temporaneo ma definitivamente risolutivo”.