giovedì 24 marzo 2011
La Silipigni su stop ad assunzioni presso Istituto Tumori di Genova
La viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei diritti: “Sarebbe bastato un po’ più di polso da parte della Regione”
Genova - L'assessore alla Sanità della Liguria, Claudio Montaldo aveva garantito la stabilizzazione dei precari dell´Istituto dei Tumori di Genova, ma per il Ministero della Salute non è il momento. Tutto questo mentre l’Istituto è fermo in attesa della "fusione" con l’ospedale San Martino e le cliniche universitarie.
Per Antonella Silipigni, viceresponsabile regionale dell’Italia dei diritti, la colpa sta nel mezzo perché se “è vero che il Governo ha fermato la stabilizzazione dei precari, la Regione non si è mossa per tempo e non è stata capace, poi, di motivare la scelta.
La situazione dell’Ist andava presa di petto. Io credo che si stia strumentalizzando tutto in funzione delle prossime elezioni. Teniamo presente che l’Ist è un istituto di ricerca i cui fondi dovrebbero essere tutelati a prescindere dalla crisi”.
I posti di lavoro precari, di ricercatori che lavorano anche da oltre dieci anni e attendono ancora di essere stabilizzati con un posto di lavoro a tempo indeterminato, sono poco più di 100. All´Ist però non è arrivata alcuna richiesta ufficiale da parte della Regione.
L’esponente regionale del movimento guidato da Antonello De Pierro va giù duro e continua: “La Regione ha sempre detto di voler investire nella salute e nella ricerca, perciò la richiesta l’avrebbe dovuta fare prima. Le eccellenze vanno tutelate e incentivate. Eppoi mi sembra una cosa ridicola: si tratta di cento lavoratori che potevano essere facilmente regolarizzati. Non trovo tutte queste difficoltà in ciò che riguarda la salute e l’eccellenza . Bastava un po’ più di polso da parte della Regione”.
Il ministero aveva espresso un parere ma non chiuso la porta ad eventuali decisioni diverse da parte della Regione. Come dire: se avete i soldi e volete procedere, vi dico che non lo considero opportuno, ma fatemi sapere come intendete muovervi.
Il direttore generale della ricerca del ministero della Salute, Massimo Casciello, aveva infatti scritto alla Regione definendo inopportuno un piano di assunzione da parte dell´Ist in questo particolare momento, cioè a pochi mesi dalla costituzione, mediante specifica legge regionale, dell´Irccs Azienda ospedaliera universitaria San Martino-Ist-Istituto Nazionale per la ricerca sul cancro, struttura che potrebbe avere esigenze diverse da quelle del solo Ist.
martedì 22 marzo 2011
Chiude ospedale nel Genovese, Ferraioli sposa la protesta dei cittadini
Il responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti appoggia i manifestanti:
“Non sono terroristi, ma persone che rivendicano il loro diritto alla salute”
Genova - Piena solidarietà ai cittadini che da ieri stanno occupando l’ospedale Sant’Antonio di Recco arriva dal responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, Maurizio Ferraioli. La chiusura del nosocomio è prevista per domani.
“Comprendo il disagio dei manifestanti - afferma Ferraioli - ma allo stesso tempo conosco le esigenze economiche della nostra regione. In Liguria la forte presenza di popolazione anziana richiede un alto dispiego di risorse dal punto di vista sanitario, basti pensare all’aumento dei controlli o delle esigenze di riabilitazione”.
Il referente ligure del gruppo extraparlamentare vede una possibile via d’uscita soltanto all’interno di “un federalismo fiscale che sappia tener conto dell’età anagrafica delle singole regioni”.
“Il punto cruciale - incalza Ferraioli - diventa far capire ad un pensionato, il quale per una vita ha versato i contributi, che non gli viene tolto l’assistenzialismo, in quanto riceverà le medesime cure in un’altra struttura, seppur ubicata in un territorio poco distante”.
Il referente del movimento fondato da Antonello De Pierro biasima la chiusura dell’assessore regionale alla Sanità, Claudio Montaldo, il quale non lascia margini alle trattative di dialogo con cittadini e comitati: “Invito l’assessore Montaldo a recarsi di persona, al più presto, sul presidio ospedaliero per ascoltare la voce dei manifestanti. Con le minacce di interruzione del pubblico servizio non si ottiene nulla - ribadisce Ferraioli - non stiamo parlando di terroristi, ma di cittadini che rivendicano il loro diritto alla salute”.
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giovedì 10 marzo 2011
Regione Liguria anticipa soldi per amianto, il punto di vista di Ferraioli
Il responsabile regionale dell’Italia dei diritti auspica che la decisione del Consiglio diventi un segnale per il governo
Genova - Sono state approvate all’unanimità, le modifiche alla legge regionale n.30 del 2008 “Norme regionali per la promozione del lavoro”. Il disegno di Legge così modificato prevede l’estensione della pensione a circa 30 lavoratori, provenienti da varie aziende liguri, per la durata di circa tre mesi, poiché la domanda di quiescenza era stata momentaneamente sospesa dall’INPS.
“La situazione deve essere sbloccata anche a livello nazionale – spiega Maurizio Ferraioli, responsabile regionale dell’Italia dei diritti –, credo che il governo, già in ritardo su tale regolamento, debba prendere subito decisioni riguardo alla legge pensionistica sull’uso dell’amianto. L’eternit è ormai fuori legge dal ‘92 , tuttavia le sue conseguenze continuano a farsi sentire ancora oggi con i tanti casi di tumori, conseguenti all’uso massiccio di questi materiali in ambito lavorativo. Ora il problema deve essere risolto in modo definitivo a livello nazionale con un atto del Parlamento e del Governo per estendere i diritti a tutti i lavoratori che hanno i requisiti.
E’ necessario intervenire soprattutto nell’ambito del riconoscimento delle pensioni legato al rischio amianto per i marittimi, perché la procedura pensionistica presuppone una dichiarazione del datore di lavoro, difficile per questi lavoratori che cambiando spesso committente non riescono a percepirla pur avendone diritto”.
Noi dell’Italia dei diritti – esponente del movimento presieduto da Antonello de Pierro – vogliamo che, anche a livello regionale, si riprenda in mano la legge sullo smaltimento dell’amianto che ne stabilisca gli incentivi”.
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giovedì 3 marzo 2011
Silipigni perplessa su flop iniziativa “salva precari” in Liguria
La viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti: “Sarebbe opportuno capire con maggior chiarezza come è stata pianificata la comunicazione riguardo alla disponibilità di questi fondi”
Genova – Sembrerebbero solo una ventina, tra docenti e personale tecnico-amministrativo, le persone che hanno risposto all'iniziativa “salva precari” della scuola promossa dalla Regione Liguria e finanziata dal Fondo Sociale Europeo. Dei 3 milioni di euro messi a disposizione per attività straordinarie necessarie ad innalzare la qualità del sistema formativo regionale, sono stati infatti utilizzati solo 100mila euro. Questa è la stima riportata dallo stesso assessore regionale alla Formazione, Istruzione e Università, Sergio Rossetti, il quale si dice comunque propenso ad utilizzare il denaro per venire incontro ad altre necessità e bisogni dei cittadini.
Ad esprimersi sulla questione la viceresponsabile per la Liguria, Antonella Silipigni: “Non voglio entrare in polemica con quanto dichiarato dall’assessore Rossetti, ma sarebbe opportuno capire con maggior chiarezza, come è stata pianificata la comunicazione riguardo alla disponibilità di questi fondi”.
“Non posso credere che il problema dei precari nella scuola sia improvvisamente scomparso – continua perplessa l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro –. La responsabilità del fallimento del progetto forse va ravvisato nella scarsa coordinazione tra le organizzazioni sindacali e le direzioni scolastiche, e l’amministrazione regionale. Molto spesso – conclude la Silipigni – in materia di attribuzione di fondi, l’elemento comunicazione viene affrontato in maniera superficiale, e questo non è certo il modo più opportuno per rispondere ad esigenze che sono indubbiamente reali”.
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