martedì 7 dicembre 2010

A Genova aumento costo servizi per effetto Tremonti, la Silipigni analizza




La viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti: “Una buona Amministrazione non sarebbe mai arrivata a questo punto”

Genova, 7 dicembre 2010 – Il bilancio del Comune di Genova deve fare i conti con i tagli della manovra Tremonti, che tolgono alle casse oltre 30 milioni di euro di trasferimenti diretti, e gli effetti finiscono per ripercuotersi in modo pesante sulle tasche dei genovesi. Il biglietto del bus sale a 1,50 euro, ma passa da 90 a 100 minuti, il mensile Amt da 36 euro va a 42 euro più uno. La sosta blu passa da due euro a quattro fasce differenziate, da 2,50 euro a 1 euro, in proporzione dalla distanza dal centro.

“Che ci sia la crisi è indubbio ma non tutto è da imputare a essa”. Ha sottolineato Antonella Silipigni, viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti.

Un sindaco deve essere anche un buon manager della sua città e non può navigare a vista. L’amministrazione di Genova, tra l’altro di sinistra, non è stata in grado di ammortizzare il colpo ricevuto dalla manovra Tremonti, avrebbe dovuto fare in modo di occuparsi dei cittadini, con una politica a favore dello sviluppo del tessuto sociale, mentre ci scontriamo ora con aumenti dei biglietti dei mezzi pubblici ma anche con il taglio di alcune linee del trasporto locale e la drastica riduzione dei buoni di sostegno affitto.
L’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro ha poi concluso “Tutto questo sarà visto dagli abitanti come un taglieggiamento da parte del governo cittadino, che porterà all’impossibilità di recuperare un dialogo costruttivo con la politica ”.

lunedì 29 novembre 2010

Ferraioli solidale con operai non pagati da mesi alla Spezia


Il responsabile per la Liguria del movimento : “L’Italia dei Diritti si schiera evidentemente dalla parte di questi lavoratori chiedendo l’immediato pagamento dei loro compensi senza ulteriori ritardi”




La Spezia – Nessuna retribuzione per gli operai agricoli della cooperativa “Sentieri e Terrazze”, che opera per il Parco Nazionale delle Cinque Terre. A seguito anche di episodi giudiziari che hanno coinvolto i vertici, i lavoratori non percepiscono il loro stipendio dal mese di agosto e minacciano di bloccare il traffico ferroviario occupando i binari.
Sulla questione è intervenuto Maurizio Ferraioli, responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti:“Le vicende che hanno colpito duramente il Parco delle 5 terre, con l’arresto dei suoi vertici, non possono e non devono far ricadere gli effetti negativi sugli operai e le svariate cooperative che si sono impegnate, anche nei mesi scorsi, per il mantenimento di un territorio considerato patrimonio dell’ Unesco. Al commissario del Ministero dell’Ambiente Cosentino, nel suo difficile lavoro – prosegue Ferraioli - ,chiediamo di volgere lo sguardo e anche il portafoglio, nei confronti di quei dipendenti che dal mese di agosto attendono una retribuzione la quale deve essere loro garantita e riconosciuta immediatamente”.
Minacciando una mobilitazione così dura, i salariati spezzini sperano di ottenere ascolto affinché si metta fine e soluzione ad un disagio, ignorato dai media, che stanno vivendo da troppi mesi.
“Un fermo anche solo dimostrativo dell’attività lavorativa e anche del traffico ferroviario – ,dichiara l’esponente del movimento presieduto da Antonello de Pierro - non porterebbero sicuramente alcun vantaggio ma la caduta di un’immagine che va difesa ad ogni costo per la tutela di un territorio, unico al mondo, dei suoi lavoratori, siano diretti o dell’indotto e di tutti i cittadini residenti. L’Italia dei Diritti – chiosa Ferraioli - si schiera quindi evidentemente dalla parte di questi lavoratori chiedendo l’immediato pagamento dei loro compensi senza ulteriori ritardi”.

giovedì 4 novembre 2010

Carenza di infermieri nel savonese, l’analisi della Silipigni


La viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti : “La difficoltà nel reperire personale è collegata alla difficoltà di formare. Esiste un impoverimento in quelle professioni che fino a pochi anni fa erano accessibili a tutti i cittadini”


Savona- Cresce l’allarme nella sanità pubblica savonese, gli operatori socio-sanitari e gli infermieri che attualmente e nei mesi a venire lasceranno il lavoro non potranno essere rimpiazzati da altrettanti colleghi. Una situazione di sofferenza per le strutture pubbliche che preoccupa i sindacati e la Rsu Aziendale i quali, hanno scritto in merito, alle autorità regionali e al direttore generale dell’Asl.

“Sono parecchi anni – analizza Antonella Silipigni viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti - che la situazione si conosce, la difficoltà nel reperire personale è collegata alla difficoltà di formare. In misura sempre maggiore, abbiamo avuto un impoverimento, come da recenti dati di Confindustria, proprio in quelle professioni che fino a pochi anni fa erano accessibili a tutti i cittadini, per le quali ora, attraverso un cambiamento culturale, per via anche di riferimenti che vengono dall’alto si è incentivata una professionalizzazione più accademica che altro, limitando quello che poteva essere un bacino di utenza universitario riferito a questo tipo di occupazione. Voler avere cittadini soltanto avvocati e professionisti – prosegue la Silipigni - è interessante, in definitiva però abbiamo bisogno di artigiani, di infermieri, di lavoratori che si adoprino in professioni considerate umili che umili di fatto non sono.”

Nelle strutture pubbliche, l’evidente penuria di paramedici genera non pochi disagi, gli infermieri costretti loro malgrado alla copertura di più turni, agli straordinari e a rinunciare ai giorni di riposo, fisicamente si affaticano con il rischio che a pagarne le conseguenze siano i pazienti.

“L’incentivo – sottolinea l’esponente ligure- ad ampliare la formazione interna e non, è sempre stato limitato. Quella dell’infermiere è una professione accessibile purché venga presentata nei piani formativi scolastici, se non si parte dall’inizio, è difficile che poi si prenda una decisione in seguito. Questo lavoro, ed è un dato da rilevare, viene sempre più svolto da personale non comunitario o non italiano proprio perché sono coloro che più facilmente accettano di espletare questa attività . A mio avviso però non è così scontato che gli italiani più giovani non abbiano l’aspirazione di farlo. Culturalmente si è un po’ abusata l’idea di avere una nazione di ‘intellettuali’ dimenticando che il nostro è stato certamente un popolo di inventori ma anche di uomini che fisicamente hanno costruito quanto c’è di buono in Italia, partendo dall’artigianato fino alle professioni meno conosciute. Non possiamo – chiosa l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - imputare sempre la colpa ai ragazzi, sovente gli adulti non vanno loro in aiuto, non facendo comprendere l’importanza di professioni diverse da quelle che sono sotto la luce dei riflettori.”

mercoledì 13 ottobre 2010

Scontri allo stadio di Genova per Italia-Serbia, l’intervento della Silipigni


La viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti: “Ci vantiamo di avere la migliore Nazionale in campo, ma per quanto riguarda la sicurezza negli impianti sportivi abbiamo ancora molto da imparare”

Genova – “L’Italia si vanta di avere la migliore Nazionale in campo ma per quanto riguarda la sicurezza negli impianti sportivi ha ancora molto da imparare”. Questo è il primo commento rilasciato da Antonella Silipigni, viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, in merito agli scontri avvenuti ieri sera allo stadio “Luigi Ferraris” di Genova durante la partita di calcio Italia-Serbia, valida per le qualificazioni a Euro 2012. Negli incidenti, iniziati già prima del match e proseguiti per tutta la notte, sono rimaste ferite 16 persone, tra cui anche due carabinieri. Tra i 17 arrestati è presente l’uomo di origine serba che ha guidato il lancio di petardi e fumogeni, causa dell’interruzione della partita, poi ripreso dalle telecamere di sicurezza e identificato attraverso il riconoscimento di un tatuaggio.

“Quello che è accaduto ieri testimonia ancora una volta come i nostri stadi non siano in grado di contrastare una violenza di tale portata. Gli inglesi, per esempio, sono riusciti ad arginare l’aggressività dei famosi hooligan e le famiglie possono trascorrere pacificamente una giornata all’insegna dello sport. Perché in Italia il problema è ancora presente e non accenna a diminuire?”.

La responsabile del movimento presieduto da Antonello De Pierro continua nel suo ragionamento: “Credo che per prevenire queste situazioni non sia opportuno impegnarsi in un forsennato ostracismo dei tifosi, ma occorre garantire un valido e dinamico sistema di sicurezza e promuovere incessanti campagne di sensibilizzazione e prevenzione. La storia ci insegna – conclude la Silipigni – che i ‘giochi circensi’ gestiti malamente sono l’evidente riflesso di uno Stato che non è in grado di governare adeguatamente”.

lunedì 20 settembre 2010

A Genova altri 8000 parcheggi a pagamento, la critica di Ferraioli


Il responsabile ligure dell’Italia dei Diritti: “I recenti tagli finanziari effettuati dal governo inducono gli enti locali a ricercare approvvigionamento di denaro fresco da altre parti”



Sembrano destinate ad allargarsi le aree di sosta blu di Genova. I tagli ai trasferimenti dallo Stato costringono i comuni a trovare nuove risorse, così il capoluogo ligure è ricorso ai parcheggi a pagamento per far quadrare i conti. Ne verranno realizzati circa 8000 tra il completamento di Marassi, quello di San Martino e una parte di Media Valbisagno, ma il progetto genera comprensibilmente diversi dissensi tra i genovesi. Dura la reazione di Maurizio Ferraioli, responsabile ligure dell’Italia dei Diritti: “Fermo restando che i recenti tagli finanziari effettuati dal governo inducono gli enti locali a ricercare approvvigionamento di denaro fresco da altre parti e che comunque non è una giustificazione il fatto che la Genova Parcheggi sia una società in attivo, riteniamo aprioristicamente non adeguato l’ampliamento di 8000 parcheggi a pagamento, che non si traducono in una maggiore disponibilità di aree di sosta per tutti i cittadini, bensì esclusivamente in uno strumento per rimpinguare le casse comunali. Da un’amministrazione attenta ai bisogni della cittadinanza – continua Ferraioli – ci saremmo aspettati il posizionamento di aree di parcheggio a rotazione con l’utilizzo del cosiddetto disco orario. Mi aspetto quantomeno una palese dimostrazione, da parte del Comune, dell’esistenza di un corrispettivo tra l’incasso comunale e l’implementazione delle infrastrutture cittadine – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – cosicché queste eventuali ulteriori entrate possano essere interpretate documentandone le effettive finalità”.

venerdì 23 luglio 2010

Appalti pubblici truccati nel genovese, lo sdegno di Ferraioli


Il responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti : “Tali vicende dovrebbero sparire dalla cronaca quotidiana”


Genova - “In una situazione in cui ricerchiamo con un lavoro quotidiano di contrastare la disonestà e l’idea persistente che la creazione e il supporto di lobby di malaffare siano la soluzione all’attuale crisi, ci sentiamo di ribadire con forza che tali vicende dovrebbero finalmente sparire dalla cronaca quotidiana”.

Interviene indignato Maurizio Ferraioli, responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, commentando l’indagine nata a seguito dall’esposto presentato dalla nuova amministrazione di “Sviluppo Genova”, che denuncia la manomissione di numeri di protocollo e altre anomalie riscontrate in contratti e assegnazione di gare nel periodo 2006-2008.

I documenti esibiti dalla società pubblico-privata che cura la riqualificazione di aree industriali dismesse, chiamano in causa la vecchia gestione al tempo dell’ex vicesindaco Alberto Ghio, allora amministratore delegato, prendendo in esame gli stanziamenti per l’allargamento del lungomare Canepa (11.300 euro), la nuova strada d’ingresso alle acciaierie Ilva (16.700 euro) e il nuovo polo produttivo di Ronco Scrivia (238.000 euro).

“Come Italia dei Diritti, - prosegue Ferraioli - essendo un movimento proiettato a perorare le cause della giustizia, della legalità e della trasparenza auspichiamo che vengano fatte rapidamente luce e chiarezza dalla magistratura su quanto pubblicato da ‘Il Secolo XIX’ relativamente all’indagine in corso circa gli appalti truccati. Qualora si ravvisassero ed evidenziassero responsabilità personali le stesse siano punite con severità anche in una logica di rispetto della popolazione comune ‘che si danna l’anima nel quotidiano’ per giungere a fine mese. L’IdD – chiosa l’esponente ligure del movimento presieduto da Antonello De Pierro - è e sempre resterà dalla parte del rispetto della legalità”.

giovedì 24 giugno 2010

Tagli ai servizi per l’infanzia a Genova, per Ferraioli a rischio qualità della vita


Il responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti denuncia i tagli indiscriminati operati dalla legge finanziaria: «Ricadute sulle famiglie»
Dal Governo un milione di euro in meno alla Liguria per le «sezioni primavera», destinate ai bambini di età compresa tra i 2 e i 3 anni.
Partite in via sperimentale nella regione nel 2007, le sezioni servono a garantire la continuità educativa tra asilo nido e scuola materna.
Il taglio incide per oltre il 50% dei finanziamenti necessari ad un servizio che si rivolge a circa 1600 piccoli liguri. «Sono tagli orizzontali esagerati – commenta Maurizio Ferraioli, responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti – che avranno pesantissime ripercussioni sociali».
Il settore scolastico, la sanità, la manutenzione delle strade, i servizi: «Una manovra di tale entità – continua Ferraioli – segnerà fortemente la qualità della vita delle famiglie. Inciderà sull’occupazione».

Il provvedimento, varato all’interno della manovra finanziaria, è l’ultimo di una serie di misure che hanno colpito duramente i bilanci delle amministrazioni locali. «Quelli che governano – puntualizza l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – devono tener conto del coro di voci allarmate che si sta sollevando da tutti gli amministratori della Regione. Voglio vedere cosa succederà quando nei Comuni a maggioranza di centro–sinistra le opposizioni si lamenteranno per la carenza dei servizi. A chi daranno la colpa?»

martedì 22 giugno 2010

Tagli al trasporto pubblico di Genova, il commento di Ferraioli




Il responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti: “Tutelare i 300 dipendenti a rischio esubero”



Genova – Un vero e proprio disastro potrebbe abbattersi sul trasporto pubblico di Genova: secondo i tecnici dell’Amt (Azienda mobilità e trasporti) se verranno confermati i tagli previsti nella manovra finanziaria, la società rischierebbe il taglio di un quinto del servizio. Centocinquanta autobus dismessi, la riduzione alla metà dei mezzi pubblici diurni sulle linee di periferia, un calo significativo al minimo e percorrenza solo nelle vie di maggiore afflusso per le linee notturne. Preoccupazione crescente per i conseguenti posti di lavoro a rischio esubero, calcolati in trecento dipendenti. “Il caso degli eventuali tagli previsti dalla Finanziaria – interviene Maurizio Ferraioli, responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti – anche sul settore trasporti, nella fattispecie per quanto riguarda l’Amt genovese che dovrebbe tagliare anche trecento lavoratori, è l’ennesima dimostrazione che la Manovra è stata esclusivamente effettuata tenendo conto di elementi ragionieristici, sottovalutando totalmente i risvolti sociali che la stessa avrebbe avuto. Indipendentemente dal fatto che la diminuzione della frequenza di mezzi pubblici o l'eliminazione di eventuali tratte comporta sicuramente un disagio alla totalità della cittadinanza, viene da porsi una domanda importante su come verrà risolta dal governo l’eventuale collocazione a riposo dei trecento cosiddetti ‘esuberi’”.

Le previsioni per i cittadini non sono confortanti: prevedibile un aumento dell’inquinamento a seguito delle migliaia di auto usate in più ogni giorno, strade maggiormente trafficate visto che si sposterà lo stesso numero di persone, ma lo farà con mezzi privati provocando code e inquinamento, e un presumibile rincaro del costo del biglietto, per il servizio pubblico ancora attivo.
“In un momento di crisi emergente, – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – probabilmente in precedenza sottovalutata dal governo in carica, queste azioni non fanno altro che aumentare il disagio e la tensione sociale, fatti non certo positivi per la crescita di una società che si definisce civile. Noi come Italia dei Diritti – conclude Ferraioli - auspichiamo che innanzitutto vengano tutelati i trecento posti di lavoro di questi dipendenti della Amt che rappresentano trecento famiglie che si troverebbero nella totale tragedia economica”.

Nella prossima settimana, probabilmente crescerà la protesta delle aziende di trasporto pubblico, che sperano in una revisione delle misure governative.

lunedì 21 giugno 2010

Prostituzione, Italia dei Diritti contro partita Iva e quartieri a luci rosse

Maurizio Ferraioli, responsabile ligure del movimento: “Ferma opposizione a proposte legislative di retaggio fascista che annullano anni di battaglie femminili”


“E’ ovvio che la prostituzione è un fenomeno che esiste da millenni. La legge Merlin del 1958 la vietava e cercava di evitarne lo sfruttamento. Come Italia dei Diritti siamo contrari a qualsiasi forma di ghettizzazione, alla creazione dei cosiddetti quartieri a luci rosse anche perché non rientrano nella nostra cultura e tradizioni e non riassumono quei valori morali legati alla famiglia dell’italiano medio”. Questo il primo aspro commento del responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, Maurizio Ferraioli, alle dichiarazioni del senatore del PdL Enrico Musso che saluta con favore la proposta del sindaco leghista di Albenga, Rosy Guarnieri, circa la possibilità di tassare le prostitute facendo aprire loro la partita Iva, sull’opportunità della riapertura delle case chiuse o dell’istituzione di quartieri atti all’esercizio di questa attività. Il senatore Musso, già promotore di un disegno di legge su questi temi presentato nel 2008 e tuttora all’esame del Senato, porta avanti la tesi della regolamentazione e dell’emersione di questo noto e diffuso fenomeno. Dura la replica dell’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “E’ alquanto strano che il senatore che appartiene a un gruppo che poco crede nel rinnovamento, vista ad esempio la sua posizione a leggi come il trattamento del fine vita, si schieri a favore di una sorta di legalizzazione della prostituzione. Quanto alla possibilità di far aprire la partita Iva per tassare le lucciole, mi sembra l’ennesima questione finanziaria che mostra quanto questo Governo badi più alle incombenze di cassa che ai risvolti sociali di una legalizzazione che nel tempo avallerebbe fenomeni di schiavismo e di sfruttamento della prostituzione. Ci pare quindi che queste proposte provengano ancora da un retaggio dell’epoca fascista a cui probabilmente parecchi politici si riferiscono inneggiando alla rinascita dei bei bordelli di un tempo. Noi come Italia dei Diritti – conclude Ferraioli -, nel pieno rispetto dei valori portati avanti dalle donne, ci schieriamo chiaramente contro questa forma di asservimento e di esautorazione dei principali diritti conquistati con anni di battaglie. Il nostro timore è che simili proposte di legge ci facciano tornare indietro nel tempo ad antichi sistemi di sfruttamento sessuale della componente di genere femminile della nostra società”.

Allarme sicurezza stradale a Genova, Ferraioli chiede interventi risolutivi


Il responsabile ligure dell’Italia de Diritti: “Chiedo all’assessore alla Sicurezza del Comune di Genova Francesco Scidone e al comandante della Polizia Municipale Roberto Mangiardi un’azione decisa per fronteggiare questa grave emergenza”


“Le notizie che arrivano sui morti in giovane età a causa di incidenti stradali, sono peggio di un bollettino di guerra. L’ultimo ragazzo deceduto a Nervi, risultato il tredicesimo a Genova dall’inizio dell’anno, deve far riflettere e mettere tutti in condizione di intervenire immediatamente con opportune soluzioni atte ad arginare questo gravissimo fenomeno”. Queste le prime amare parole del responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, Maurizio Ferraioli, all’ennesima sciagura urbana che fa scattare l’allarme sulla sicurezza delle strade nella città. A tal proposito l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro lancia le sue proposte per fronteggiare quella che ormai è una vera e propria emergenza: “Tra le soluzioni possibili – spiega - è importante l’indispensabile supporto informativo ed educativo da effettuarsi fin dalla giovane età nelle scuole italiane e in particolari strade che inducono i conducenti di autoveicoli o moto a velocità superiori a quelle consentite. Oltre a ciò, molto rilevante è il posizionamento dei rallentatori orizzontali posizionati sull’asfalto, i cosiddetti dossi, il controllo del territorio effettuato dalle forze di polizia comunale, oltre che l’aumento degli impianti semaforici nelle zone ad alto rischio e il loro funzionamento anche nelle ore notturne. Tutte queste misure potrebbero essere un deterrente per avere una discreta prevenzione del fenomeno”. Unitamente ad un pensiero per i congiunti del ragazzo, Ferraioli invoca anche un’azione decisa: “Alla famiglia della giovane vittima vanno le più sentite condoglianze dell’Italia dei Diritti e l’ulteriore speranza è che quest’ultima tragedia sia da monito per tutti. Chiediamo – conclude Ferraioli - all’assessore alla Sicurezza del Comune di Genova Francesco Scidone e al comandante della Polizia Municipale Roberto Mangiardi, un intervento immediato che non sia soltanto temporaneo ma definitivamente risolutivo”.

martedì 4 maggio 2010

Alesi beccato a 174 km/h a Savona, Ferraioli plaude al ritiro della patente

Il responsabile ligure dell’Italia dei Diritti: “Un ex pilota dovrebbe circoscrivere i propri sfoghi cronometrici all’interno di una pista”

Genova – “L’episodio, per quanto curioso, offre a noi tutti l’opportunità di riflettere sull’importanza di una corretta attività di prevenzione degli incidenti stradali”. Così Maurizio Ferraioli, responsabile ligure dell’Italia dei Diritti, commenta la notizia della sospensione della patente per l’ex pilota della Ferrari, Jean Alesi, beccato dall’autovelox della polizia stradale di Savona mentre viaggiava a 174 km/h su un tratto dell’autostrada dei Trafori in cui il limite è fissato a cento.
“Abbiamo visto in recenti inchieste di ‘Striscia la Notizia’ – spiega Ferraioli – quanto sia abituale non rispettare i limiti di velocità, soprattutto tra personaggi dello sport e dello spettacolo in generale, che, data la grande visibilità di cui godono, dovrebbero essere da esempio per tutti i giovani. In questo caso specifico, poi – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, ci troviamo di fronte a un ex pilota, che, in quanto tale, dovrebbe circoscrivere i propri sfoghi cronometrici all’interno di una pista in completa sicurezza. Mi auguro, pertanto, che il ritiro della patente e la multa ricevuta possano servire da monito per una condotta al volante più responsabile”.

lunedì 3 maggio 2010

Scandalo dipendenti Arpal a Genova, la reazione di Ferraioli




Il responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “I magistrati facciano al più presto luce sulla vicenda”

Genova- “E’ paradossale che in un organo preposto alla tutela dell’ambiente e quindi dei cittadini, vi siano persone coinvolte in situazioni poco chiare”. Interviene così Maurizio Ferraioli responsabile per la regione Liguria dell’Italia dei Diritti sugli ulteriori sviluppi dell’inchiesta dei Carabinieri del Noe di Genova che coinvolge alcuni dipendenti dell’Arpal, i quali avrebbero favorito alcune società, operanti sul territorio ligure, presentando una situazione ambientale meno grave di quella reale. L'inchiesta è entrata nella seconda fase e presto, non è escluso questa settimana, scatteranno i primi interrogatori. Gli indagati sfileranno in procura per rispondere di accuse pesanti che spaziano dalla corruzione, al falso ideologico, all'abuso d'ufficio, all'omissione in atti d'ufficio. “Auspichiamo che i magistrati facciano al più presto luce sulla vicenda e che, se saranno accertate eventuali responsabilità, i colpevoli paghino. Soltanto in questo modo - conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – l’ente potrà riacquistare la fiducia e il rispetto dei cittadini”.

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martedì 27 aprile 2010

Storia di lavoro, sesso, video e ricatti a Genova, lo sdegno di Ferraioli

Il responsabile ligure dell’Italia dei Diritti: “Tali forme di reato sono aggravate dalla speculazione morale data dalla crisi che si avverte a livello occupazionale”


Genova, 27 aprile 2010 – Un lavoro in cambio di sesso. È ciò che prometteva un trentenne del quartiere genovese del Legaccio a coloro che rispondevano all’annuncio per un posto da telefonista. Le donne, attirate nell’appartamento dell’uomo con la scusa di un colloquio, sarebbero state ricattate con la scusa del lavoro per ottenere un rapporto sessuale, rigorosamente filmato. La procura sta ancora indagando e i video delle oltre cinquanta persone coinvolte sono stati sequestrati nell’abitazione dell’uomo.

“Episodi del genere – ha commentato Maurizio Ferraioli, responsabile ligure dell’Italia dei Diritti – mostrano come l’attuale crisi porti le persone a sottoporsi a vessazioni e umiliazioni di ogni tipo, perché dover subire avances sessuali durante un colloquio di lavoro è una mortificazione per chi è alla ricerca affannosa di un posto che garantisca un misero stipendio per il sostentamento del proprio nucleo familiare. Auspichiamo, come Italia dei Diritti, che l’intervento della magistratura finalizzato ad accertare la verità e punire tali atteggiamenti sia esemplare, perché tali forme di reato sono sicuramente aggravate dalla speculazione morale data dalla crisi che si avverte a livello occupazionale. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà a quelle donne che hanno subìto queste umiliazioni – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, ribadendo che saremo al loro fianco anche durante l’eventuale vicenda processuale”.

lunedì 12 aprile 2010

Sequestrate due tonnellate di tonno scaduto ad Imperia, il commento di Ferraioli

Il responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti: “Operazione importante che premia le aziende che operano sul mercato con serietà”



Genova - “Il mio plauso va all’attività dei Carabinieri del Nas di Genova che, nell’ambito di una brillante operazione, sono riusciti a fare emergere ben seimila confezioni di tonno scaduto”. Commenta così Maurizio Ferraioli, responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, la notizia del sequestro di due tonnellate di prodotti ittici, essenzialmente filetti di tonno e tonno al naturale, andate a male da oltre otto anni. I militari hanno rinvenuto la merce, di provenienza cubana, accatastata in un container all'esterno di uno stabilimento di trasformazione in provincia di Imperia. “La scoperta di tali prodotti - continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - ha eliminato la possibilità che questi potessero finire in un ciclo produttivo legato alle conserve alimentari. In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, il livello di attenzione verso frodi di questo genere deve sempre essere tenuto altissimo, con lo scopo di far premiare dal mercato le aziende che operano nel settore alimentare con serietà. Per questo - conclude Ferraioli - ribadisco il mio grazie ai Nas, i quali, nello svolgimento del proprio lavoro, tengono costantemente al primo posto la salute dei cittadini

venerdì 9 aprile 2010

In Liguria arriva la pillola abortiva Ru486, il punto della Muratore


La viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “La vita è un valore, ma prima di tutto si devono difendere i diritti delle donne”


Genova – “Pur essendo cattolica, al di là dei dogmi stabiliti dalla fede, se c’è una legge che sancisce il diritto dei cittadini questa va rispettata sopra ogni altra cosa. Non capisco le polemiche a riguardo, non posso dimenticare la condizione in cui erano costrette a versare migliaia di donne quando in Italia ancora non vigeva un’adeguata regolamentazione in materia. Se per il nostro paese l’aborto rappresenta un problema che va a toccare le coscienze, perché allora non si è riusciti a proporre una valida campagna sulla contraccezione? L’Olanda, dove si è provveduto a disciplinare la questione con particolare attenzione, incentivando l’uso dei metodi contraccettivi, oggi risulta essere lo stato europeo con il più basso tasso di aborti”.

Attraverso questa analisi Patrizia Muratore, viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, illustra il proprio punto di vista sull’avvio alla sperimentazione, a partire da maggio, della pillola abortiva Ru486 nel Levante, presso le strutture ospedaliere coperte dalla Asl 4.
Preoccupazioni sono sorte in merito all’elevato tasso di ginecologi obiettori presenti su questo territorio. Militanti di Forza Nuova hanno avviato manifestazioni di protesta contro l’uso del farmaco.

“Purtroppo l’Italia sotto l’aspetto della comunicazione si trova al pari dei paesi del terzo mondo. Chiedo a gran voce di incentivare l’uso dei metodi contraccettivi, il tutto inserito, naturalmente, in un contesto di consultori pubblici efficienti e che adempiano le loro funzioni in maniera capillare su tutto il territorio nazionale – sottolinea l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – Per quanto riguarda l’eventualità di possibili obiezioni di coscienza da parte dei ginecologi a somministrare il farmaco alle pazienti – conclude la Muratore – solo il tempo ci sarà dare delle risposte, e se saranno negative interverremo in prima linea per la difesa dei diritti delle donne”.

Ferraioli loda lo stand dei prodotti liguri al Vinitaly di Verona


Il responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti: “Si tratta di un’iniziativa lodevole che consente alla Regione di mettere in mostra uno dei suoi fiori all’occhiello”

Genova – I migliori vini e le migliori produzioni di olio extravergine di oliva liguri saranno in vetrina da domani al Vinitaly di Verona. Più di cento le aziende presenti, 84 per i vini e 22 per l’olio extravergine di oliva, che su iniziativa dell’assessorato all’Agricoltura della Regione e in collaborazione con l’Unioncamere presenteranno al grande pubblico il meglio dei loro prodotti.“ Si tratta di un’iniziativa lodevole – ha commentato Maurizio Ferraioli, responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti – che permette alla Regione di presentare il meglio dei suoi prodotti tipici che da sempre costituiscono il fiore all’occhiello della produzione agroalimentare, sia per quello che riguarda il vino, sia per ciò che concerne l’olio d’oliva che, è bene ricordarlo, raggiunge in Liguria livelli di eccellenza e si caratterizza per un basso contenuto di acidità che lo rende unico”.

Il settore vitivinicolo ligure può contare su 1738 aziende, una superficie regionale coltivata di 2.400 ettari, di cui parte destinati alla produzione di Doc ed un’altra all’Igt, e una produzione complessiva di circa a 71 mila ettolitri pari a 4 milioni e mezzo di bottiglie. Sono invece circa 20 mila gli ettari coltivati ad oliveto sul territorio regionale, mentre le produzioni di olio di oliva si attestano complessivamente in media sui 44 mila quintali.

“L’Italia dei Diritti – ha concluso l’esponente ligure del movimento guidato da Antonello De Pierro – appoggia l’iniziativa organizzata dalla Regione, auspicando che questo possa essere solo uno dei tanti progetti che consentono di dare la giusta visibilità ad un settore che ne ha molto bisogno”.

Lo stand dedicato ai vini liguri ospiterà circa 200 etichette e sarà curato dall’Enoteca pubblica regionale della Liguria e della Lunigiana di Castelnuovo Magra. Durante l’intera durata della kermesse all’interno del padiglione saranno organizzate degustazioni guidate, incontri con i professionisti del settore, presentazione di libri ed altre attività inerenti al mondo del vino e dell’olio.

mercoledì 31 marzo 2010

La Muratore commenta allarme violenze su donne a Savona


La viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti: “Questi episodi ledono l’immagine femminile, sminuendone il ruolo all’interno della società”


Genova - “La società odierna è piena di vicende come questa che offendono e screditano la donna, calpestandone la dignità e relegandola a un ruolo denigrante e sottomissivo”. Commenta così Patrizia Muratore, viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, i dati stilati dal centro antiviolenza di Telefono Donna di Savona, secondo cui sarebbero in aumento le vittime che denunciano. Soltanto ieri a Palazzo di Giustizia si sono svolti tre processi, in cui erano incriminati uomini accusati di minacce, abusi e violenze. Inoltre,diminuisce l’età delle ragazze che chiedono aiuto e protezione per i comportamenti dei loro partner. Dal rapporto emerge che a finire in ospedale sono le meno giovani che hanno un’età compresa tra i 17 e i 19 anni. A queste risultanze si aggiungono quelle relative al reato di stalking, che punisce i crimini persecutori, per cui dalla fine del 2008 all’inizio del 2010 le denunce sono state oltre un centinaio.
Per l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro “prima le violenze venivano denunciate meno perché la lentezza dei processi unita ad alcuni casi di impunità ha agito da disincentivo. Con l’impennata vertiginosa degli episodi si è diffusa una maggiore consapevolezza in merito al fenomeno, anche se le più giovani sono spesso traviate da un’immagine femminile di oggetto veicolata dai media che sta tornando prepotentemente alla ribalta”.

martedì 30 marzo 2010

Maruska Piredda eletta in Liguria, la soddisfazione dell’Italia dei Diritti


Le congratulazioni del presidente del movimento, Antonello De Pierro. Ottimo anche il piazzamento della viceresponsabile ligure dell’Idd, Patrizia Muratore


Genova – “Sono molto soddisfatto del fatto che Maruska entra a far parte del Consiglio Regionale della Liguria, una Regione a me molto cara. E sono certo che ha tutte le capacità e le competenze per svolgere al meglio questo mandato. La considero uno dei migliori esponenti del nostro movimento a cui ha sempre apportato un indiscutibile e valido contributo. Da parte mia e di tutta l’Italia dei Diritti giungono a lei i migliori auguri di buon lavoro nell’interresse supremo della collettività”.

Con questo messaggio augurale Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, saluta l’elezione in Liguria nella lista di centrosinistra guidata da Claudio Burlando, di Maruska Piredda, che nel movimento sorto a difesa del cittadino riveste la duplice carica di viceresponsabile per la Lombardia e di responsabile nazionale per i Trasporti.
“È stata una vittoria su tutti i fronti – dichiara a caldo la Piredda – ringrazio tutti coloro che hanno collaborato per ottenere questi risultati strabilianti. In una giornata di gioia come oggi anche le polemiche nate intorno alla mia candidatura lasciano oramai il tempo che trovano, poiché i cittadini hanno capito e hanno premiato l’impegno e la dedizione al lavoro, anziché l’attaccamento ad una poltrona. Sfortunatamente – aggiunge la Piredda – l’altra vincitrice di questa tornata elettorale è stata la Lega. Il suo exploit si traduce in una vera e propria batosta per il Pdl, che nel frattempo continua a dichiararsi vincitore. Questo perché i partiti tradizionali non sono riusciti a mettere in campo un leader carismatico e convincente. Ora – conclude l’esponente del movimento – riflettiamo attentamente sugli esiti di queste elezioni e prepariamoci a lavorare nel migliore dei modi”.

Ottimo anche il risultato ottenuto da Patrizia Muratore, viceresponsabile ligure dell’Italia dei Diritti, prima fra i non eletti nella lista che la ospitava, che molto probabilmente entrerà in Consiglio Regionale occupando il posto lasciato libero da chi andrà a ricoprire gli incarichi governativi.

mercoledì 24 marzo 2010

Muratore su degrado verde pubblico a Genova


La viceresponsabile ligure dell’Italia dei Diritti: “Tutelarlo vuol dire accrescere sicurezza e benessere”

“Non considerare il verde pubblico quale interesse primario della collettività è tipico della politica italiana”. Inizia così l’analisi della viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti Patrizia Muratore circa l’evidente stato di abbandono che affligge le ville, i parchi e i giardini pubblici di Genova. “Risulta difficile a molti dei nostri amministratori - prosegue la rappresentante territoriale del movimento presieduto da Antonello De Pierro – comprendere che dal mantenimento della più piccola oasi di quartiere scaturisce un importante quanto doveroso intervento di riqualificazione urbana e l’istaurarsi di un circolo virtuoso che accrescerebbero la sicurezza, nonché il benessere visivo, salutare ed economico di un’intera comunità. Purtroppo l’ambiente, insieme alla cultura, - termina la Muratore - è uno dei primi settori a subire la logica dei tagli finanziari”.
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Boom affitti in nero a Genova, l’analisi di Ferraioli


Il responsabile ligure dell’Italia dei Diritti auspica un intervento sui prezzi e sulla tassazione degli immobili

“Non potevamo certo pensare che Genova fosse indenne da un malcostume così tipicamente italiano”. Inizia così l’analisi del responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti Maurizio Ferraioli circa l’operazione della Polizia Municipale cittadina che ha smascherato oltre un centinaio di casi di affitti in nero. Come avviene in tutte le più grandi città italiane, mete di turisti, studenti e lavoratori emigrati, anche nel capoluogo ligure risulta diffusa l’evasione fiscale legata agli immobili. “Il problema andrebbe risolto attraverso una legge tributaria che regoli le entrate dei locatori. Sicuramente un‘ aliquota fissa da pagare sul canone di appartamenti a uso abitazione - continua il rappresentante territoriale del movimento presieduto da Antonello De Pierro - consentirebbe l’emersione del sommerso e l’incremento delle entrate dello Stato. La situazione attuale necessita di un intervento serio, atto a soddisfare le richieste di costi equi da parte dei cittadini. Se ciò non avvenisse – conclude Ferraioli – sarebbe l’ennesima conferma di quanto ipocrita sia la preoccupazione di certi partiti nei confronti dei valori della famiglia”.

venerdì 19 marzo 2010

120 euro ai medici per richiesta di invalidità civile, Muratore shockata


La viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti: “Una vera e propria bestialità si sta perpetrando a scapito dei cittadini più indifesi”


Genova – “È un oltraggio che lede profondamente il diritto degli uomini, così facendo si va a colpire quella categoria di persone più deboli ed inermi di fronte a tali soprusi, gli invalidi, già chiamati nell’arco della loro esistenza a colmare il gap generato dalla convivenza con la propria inabilità, ora costretti a subire anche l’ennesima ingiustizia. I medici che chiedono tali cifre ai propri pazienti dovrebbero vergognarsi, considerando che il tempo necessario per compilare e inviare una domanda on-line all’Inps è di venti minuti”.

Così tuona Patrizia Muratore, viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, all’indomani della denuncia da parte dell’Uilp, il sindacato pensionati della Uil, che segnala come negli ultimi mesi molti genovesi abbiano dovuto pagare ai relativi medici fino a 120 euro per la compilazione dei certificati di invalidità civile da inviare all’Inps.


“I cittadini dovrebbero essere facilitati nell’ambito dello svolgimento delle funzioni amministrative, aiutati magari da appositi impiegati – sottolinea l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – invece come al solito sono costretti a rimetterci, rivolgendosi a medici senza scrupoli che chiedono ai pazienti una parcella da visita specialistica per la semplice compilazione di un modulo. È un’ingiustizia intollerabile”.

martedì 9 marzo 2010

Mercato di firme false ai partiti in Liguria, lo sdegno della Muratore


La vice responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Chi disattende le regole deve essere punito”


“Ritengo queste asserzioni gravissime se non sono accompagnate da nomi e cognomi e dai partiti a favore dei quali queste firme sarebbero state comperate”. Queste le dichiarazioni rilasciate dalla vice responsabile ligure dell’Italia dei Diritti Patrizia Muratore dalle quali emerge tutto il suo disappunto in merito alle affermazioni fatte dall’esponente dell'estrema destra Andrea Pescino di aver venduto settemila firme ai partiti in difficoltà. Continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Ho più volte partecipato alla selezione delle sottoscrizioni e so pertanto che vi sono regole specifiche e dettagliate per la raccolta delle firme alle quali noi ci siamo sempre uniformati. Contesto pertanto duramente le parole del Dottore Vittorio Feltri quando afferma che tutti i partiti raccolgono le firme con ‘disinvoltura’. È necessario – conclude la Muratore - che la giustizia si adoperi perché le norme in vigore siano applicate da tutti prevedendo, di conseguenza, pene certe e severe per coloro che le disattendono”.

mercoledì 3 marzo 2010

Luci e ombre della stazione di Loano, interviene la Muratore





La viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti chiede l’intervento degli enti pubblici per fornire alla località turistica una struttura adeguata


La stazione di Loano, località turistica alle porte di Savona, offre uno spaccato del livello d’efficienza delle ferrovie italiane. A fronte dei comuni problemi di ritardo, disponibilità del personale, condizioni di viaggio, i passeggeri devono sopportare i classici disservizi quali bagni costantemente sporchi, binari non combacianti con la lunghezza dei convogli, probabili difficoltà di viabilità dei treni se di passaggio a breve distanza di tempo.
“E’ incomprensibile il motivo per il quale in Italia i viaggiatori debbano forzatamente abituarsi ai disagi che la cattiva gestione propina”, commenta Patrizia Muratore, viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, e aggiunge: ”E’ evidente come la natura privatistica di Trenitalia nella gestione degli utili cessi di funzionare quando le strutture necessitano di investimenti. Per il contesto di monopolio risulta oramai superfluo appellarsi al buon senso di dirigenti poco inclini a soddisfare le esigenze dei clienti. E’ semmai doveroso – conclude la Muratore – un forte intervento degli enti pubblici, magari pulito dalla opportunistica prontezza del periodo pre-elettorale, affinché una località turistica come Loano sia dotata di una risorsa adeguata alla sua esistenza”.

martedì 23 febbraio 2010

A Genova allarme baby-alcolisti, per la Muratore serve prevenzione


La viceresponsabile ligure dell’Italia dei Diritti: “La politica deve dare risposte concrete, è necessario sensibilizzare i giovani”


Genova – “E’ un’emergenza che è già venuta alla luce da parecchio tempo, tanto che nell’ambito dei servizi delle Asl che si occupano delle dipendenze è stato fatto un lavoro capillare affinché fossero fatte le giuste campagne di prevenzione”. Così Patrizia Muratore, viceresponsabile ligure dell’Italia dei Diritti commenta i dati diffusi dalle unità ospedaliere circa il sempre crescente numero di alcolisti tra gli adolescenti di Genova. Il capoluogo ligure, infatti, è al quarto posto a livello nazionale per numero di degenze specifiche, con circa dieci minorenni al mese ricoverati per abuso di alcol al San Martino e oltre venti ogni anno al Gaslini.

La rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro individua nelle campagne di sensibilizzazione e prevenzione il mezzo migliore per affrontare un fenomeno che ha ormai assunto tratti allarmanti: “Io stessa – spiega – ho partecipato a un convegno in cui erano presenti medici, rappresentanti delle associazioni dei consumatori, gruppi di studenti e i titolari di due tra le più grandi discoteche della città, che hanno aderito a un’iniziativa contro l’incitamento al consumo di bevante alcoliche. Penso sia questo il modo migliore per contrastare quella che è diventata una vera e propria emergenza giovanile – conclude la Muratore – ma credo che anche il mondo della politica debba dare risposte concrete”.

lunedì 22 febbraio 2010

A Genova redditi da provincia, la spiegazione della Muratore


La viceresponsabile ligure dell’Italia dei Diritti: “Sono stati persi tanti posti di lavoro senza una riconversione degli stessi”


Secondo i dati forniti dal Ministero delle Finanze circa il reddito pro capite medio dichiarato nei 119 capoluoghi di provincia italiani, al primo posto spicca Milano con oltre 30.000 euro medi di reddito, seguita da altre tre città lombarde: Bergamo, Monza e Pavia. Sorprende vedere Genova slittare in trentaseiesima posizione, con 21.277 euro di reddito medio dichiarato, dietro a capoluoghi di provincia come Treviso (settima), Siena (ottava), o Modena (quindicesima).

“Genova, secondo un recente sondaggio, ha perso moltissimo in questi anni anche in termini di qualità della vita”, ha commentato Patrizia Muratore, viceresponsabile ligure dell’Italia dei Diritti, che spiega: “Sono stati persi tantissimi posti di lavoro, credo che anche la percentuale di disoccupazione in Liguria sia notevolmente più alta rispetto a quella di molte altre regioni. Genova era un polo industriale ma non ha saputo recuperare i posti perduti con una riconversione e questo è ovvio che abbassi il reddito. Sono stati persi 800 posti di lavoro nel campo dell’edilizia e su questo hanno battuto molto le associazioni costruttori quando è stato proposto il piano casa, che non deve dare risposte con la cementificazione ma con la riqualificazione delle periferie”.

La rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro non ha dubbi sugli interventi da attuare per ovviare a una situazione che si fa sempre più preoccupante: “Bisogna sicuramente muoversi da subito con quello che si ha – spiega la Muratore –; parlano tutti di infrastrutture, che sono certamente necessarie, ma assieme a esse dobbiamo assolutamente avviare un circolo virtuoso con le cose che abbiamo. Le responsabilità di questo immobilismo vanno divise tra tutti, ma credo che sia veramente giunto il momento di riavviare in sinergia la ruota, perché questa regione merita sicuramente di più”.

A Genova alcol gratis ai minorenni, lo sdegno di Ferraioli


Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Al di là delle logiche promozionali, un locale non dovrebbe incentivare i clienti a bere”


Dopo aver verificato la somministrazione gratuita di cocktails alcolici a minorenni, i carabinieri della compagnia San Martino di Genova hanno denunciato il titolare e un barista del locale Albikokka, sito in zona Quarto, presso cui sabato scorso ha avuto luogo il “leggings party”, una serata a tema durante la quale le ragazze che si fossero presentate con i pantaloni aderenti tanto in voga avrebbero potuto usufruire di un omaggio alcolico. L’evento, pubblicizzato attraverso Facebook e per mezzo di volantini distribuiti davanti ai licei, ha visto la partecipazione di diverse adolescenti di età inferiore ai sedici anni, violando così la legge relativa alla somministrazione di alcol, nonché quella che vieta ai locali di ammettere minori di sedici anni in discoteca di notte.

“E’ evidente che la promozione commerciale di un evento o di un’attività non può non tener conto delle vigenti leggi in materia di distribuzione di bevande alcoliche”, ha commentato Maurizio Ferraioli, responsabile ligure dell’Italia dei Diritti. “Non trovo nulla di strano riguardo a serate che promuovono un determinato tipo di abbigliamento – continua – ma diverso è se queste incitano al consumo di alcol, a maggior ragione se si sa che tali eventi, adeguatamente pubblicizzati attraverso la rete, si indirizzano verso gli adolescenti, cui per legge ne è precluso il consumo. Chiediamo all’autorità giudiziaria – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – che siano accertate le responsabilità del barista e del proprietario del locale, al quale ci sentiamo di suggerire di trovare promozioni differenti, che possibilmente evitino di incentivare il consumo di bevande alcoliche”.

mercoledì 17 febbraio 2010

Mobility Bus a Genova, cauto ottimismo della Muratore


La viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti: “Iniziativa lodevole, ma chiedo maggiori impegni alla Amt”


Genova – “Sostengo che il progetto Mobility Bus offerto da Amt sia un’iniziativa più che apprezzabile, tuttavia tenendo conto dei tagli effettuati dal Comune, che hanno sottratto il servizio di scuola bus ai bambini disabili, due soli automezzi siano relativamente pochi. Per questo invito l’azienda di trasporti genovese ad effettuare ulteriori sforzi su questo fronte”.

Questa è la dichiarazione di Patrizia Muratore, viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, rilasciata a margine della presentazione di Amt di due bus allestiti dei servizi necessari per ovviare alla mobilità dei cittadini diversamente abili della città di Genova.
Il servizio è a chiamata e si svolge su percorsi a richiesta, salvo iscrizione ad apposite liste gestite dall’Assessorato ai Servizi Sociali del comune ligure.


“Con questa offerta Amt colma una piccola lacuna, ma sono ancora molti i servizi che l’azienda di trasporti è chiamata a migliorare. Non è possibile che nella sesta città d’Italia per numero di abitanti, nelle ore di punta ci voglia un tempo di attesa medio di venticinque minuti prima di poter salire su un bus, è indecente – tuona l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – Voglio far presente che ogni mattina circa 500 ragazzi sono costretti a percorrere a piedi il tratto di due kilometri compreso fra la stazione FS di Busalla e la scuola Primo Levi, proprio per il disservizio di Amt, che non provvede ad istituire una linea di bus per gli studenti che provengono dai paesi limitrofi e dalla stessa Genova. Auspico – conclude la Muratore – che Amt si sforzi per allestire finalmente un servizio decoroso per i suoi utenti”.

martedì 16 febbraio 2010

Docenti a mezzo servizio all’università di Genova, la Muratore scandalizzata


La viceresponsabile ligure dell’Italia dei Diritti: “Vicenda vergognosa che denota un malcostume nazionale oramai radicato. Che ci siano controlli più seri”



Genova – “Rimango esterrefatta dinnanzi a notizie del genere, stiamo assistendo sempre più al fenomeno di impoverimento della cultura del servizio. Abbiamo imparato a monetizzare qualsiasi cosa e alla fine siamo arrivati a farlo anche con le coscienze”.
Con queste parole, Patrizia Muratore, viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, esprime il proprio rammarico sulla questione dei professori assenteisti o part-time all’Università degli Studi di Genova.
L’ultimo caso emerso riguarda un docente della facoltà di ingegneria, che pur percependo uno stipendio annuo lordo di 97 mila euro, presta un servizio ridotto alla cattedra a cui è stato assegnato a causa delle sue attività lavorative parallele.

“Allo stato attuale delle cose posso affermare con tutta serenità che esiste una mancanza totale di controlli all’interno della pubblica amministrazione – nota l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – il ministro Brunetta potrà continuare a dare tutte le direttive che vuole, ma se non mette seriamente a rischio le poltrone di questi signori che abusano della propria posizione a danno dell’intera collettività, allora non risolviamo nulla. Invito il professore in questione a vergognarsi, questo sistema perverso che ha contribuito a creare ha tolto la speranza ai nostri figli di un futuro migliore”.

venerdì 12 febbraio 2010

Centrali termoelettriche in Liguria, lo sfogo di Ferraioli


Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti:”Paghiamo da decenni il prezzo delle politiche dell’Enel”

“Da decenni ormai la Liguria paga a prezzo altissimo le politiche energetiche di Enel, altamente inquinanti. La Spezia, città dove risiedo e dove è situata una delle centrali elettriche liguri, ha purtroppo un’altissima percentuale di malattie polmonari, anche di natura tumorale”. L’amara constatazione di Maurizio Ferraioli, responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, prende spunto dal dossier “Stop al carbone” reso noto da Legambiente. Analizzando i dati dell’inquinamento prodotto dal carbone nelle centrali termoelettriche, si scopre infatti che la Liguria ospita tre delle dieci strutture più inquinanti d’Italia, a Genova, La Spezia e Vado Ligure.
Nel mirino dell’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro c’è soprattutto l’Enel la quale “continua a propinarci l’idea che il combustibile fossile sia relativamente dannoso, adducendo come motivazione il fatto che si approvvigioni di un tipo di carbone statunitense apparentemente meno inquinante, sul quale però non ci sono dati scientifici di conferma”.
Ribadita in maniera ferma la contrarietà ad un ritorno del nucleare, per Ferraioli l’unica via d’uscita sono le energie alternative:” L’Italia deve investire in maniera importante nelle energie rinnovabili per garantire un futuro alle prossime generazioni. Purtroppo finora, forse per colpa di interessi privati, questa volontà è decisamente mancata”.

mercoledì 3 febbraio 2010

Ricette con il contagocce alla Asl 4 di Chiavari, le osservazioni di Ferraioli




Il responsabile ligure dell’Italia dei Diritti: “Va bene il rigore, ma la salute pubblica non è derubricabile a mera questione di bilancio”

Genova – “Sono apertamente solidale con la protesta dei medici che si battono contro un’imposizione che li limita fortemente nella valutazione e scelta dei farmaci più idonei alla cura di determinate patologie”. Maurizio Ferraioli, responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, ha così criticato la richiesta inoltrata dalla Asl 4 del Tigullio ai medici di famiglia di contenere le prescrizioni di medicine per non far lievitare la spesa, stabilendo un tetto annuale di budget in termini di numero massimo di confezioni, con tanto di sanzioni in caso di sforamento. “E’ intollerabile – ha aggiunto l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro- scaricare sui professionisti di famiglia delle responsabilità ragionieristiche che non competono loro. Le Asl sono aziende a tutti gli effetti che vanno gestite da personale qualificato e oculato, ma non si può condizionare la salute pubblica a un vincolo di bilancio sganciato da necessità di carattere terapeutico. Tanto più in una realtà come quella in questione, dove c’è una forte presenza di popolazione anziana”. A questo proposito è intervenuto anche Manlio Caporale, responsabile per Sanità dell’Italia dei Diritti, che ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Deve essere possibile valutare il quantitativo di medicinali sulla base del numero di unità di pazienti presi in carico e delle patologie riscontrate, ma non la tipologia, che rientra nell’ambito della discrezionalità del singolo operatore. Sono però le aziende sanitarie a dover effettuare questi controlli, basandosi sui dati presenti nel loro archivio”.

mercoledì 27 gennaio 2010

Possibili kamikaze a Genova, Ferraioli invita alla calma


Il responsabile ligure dell’Italia dei Diritti: “Invito il presidente di Italia Colorata a tornare sui suoi passi. Difendiamo i diritti degli immigrati con l’arma della moderazione”


Genova - “Ovvio che questo clima che si sta diffondendo, tendente quasi alla xenofobia, porta fra i giovani italiani un crescente spirito di fanatismo razzista che non fa bene alla crescita del delicato percorso di integrazione fra popoli. D’altronde, è del tutto evidente che non possono essere accettate nei termini più assoluti velate minacce di possibili disordini per via di una eventuale negazione alla costruzione di una moschea”.

Con queste parole Maurizio Ferraioli, responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, risponde alle dichiarazioni lanciate dal presidente del movimento politico Italia Colorata, M’Hamed Lekroune, secondo cui il clima di odio provocato dalla Lega Nord nei confronti dei musulmani genera una rabbia che può sfociare in gesti estremi, come la scelta da parte dei più giovani di diventare dei kamikaze.
L’affermazione di Lekroune è arrivata all’indomani dell’esito del referendum leghista contro la realizzazione di una moschea nel quartiere genovese del Lagaccio.

“Pur comprendendo il disagio dei nuovi immigrati, occorre spiegare loro che l’integrazione è un percorso importante e obbligatorio, ma che richiede l’umiltà, la comprensione e il desiderio di accettare totalmente le regole del paese che li ospita – sostiene l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – solo così il processo di integrazione potrà avviarsi verso un futuro più sereno. Auspico – conclude Ferraioli – che Lekroune si faccia portavoce di questi valori”.